14 apr 2007

LIBRI NON TECNICI

I libri, che passione!
Da piccola sognavo di comprarmi una libreria per potermi permettere gratis tuttii libri che volevo; crescendo ho cominciato a comprarne fino a far aumentarea dismisura la superficie di casa e studio destinata alle librerie, con gravepregiudizio per lo spazio e il portafoglio. La cosiddetta maturità miha portato ad apprezzare sempre più il piacere dello scambio e della condivisione,anche se, come so di molti, ho ancora qualche remora a prestare fisicamente imiei adorati libri. Mi è però molto piaciuto scoprire ed aderireal movimento dei libri in movimento, versione italiana del bookcrossing, di cuipotete trovare notizie su alcuni siti dedicati (ad esempio www.fahrenheit.rai.it,www.librinmovimento.firenze.net, www.liberliber.it e altri) L’idea di lasciareche i libri che ci sono piaciuti viaggino tra le mani della gente, e attraversoil loro messaggio costruiscano una rete di relazioni virtuali, organizzata dalleemozioni che la loro lettura ha saputo darci, mi è parsa particolarmenteintrigante. In linea con questo spirito spero di potermi occupare di questa rubrica,destinata a parlare di letteratura non tecnica. Ma ci sarà poi questagrande differenza tra libri scritti con un chiaro intento di divulgare concettie teorie attinenti la nostra professione e libri scritti per essere “semplicemente” letti?A voi trovare risposte e connessioni, nello spirito dell’irriverenza cheha saputo indicarci Gianfranco Cecchin, leggendo un grande classico con la puntigliosità concui si può affrontare un manuale per un corretto intervento sistemicoo accostandosi ad un libro di teorie e casi con la leggerezza di chi legge deibei racconti prima di dormire.
Attendiamo segnalazioni e recensioni di libri italiani e stranieri che possanoessere interessanti per i lettori e punto di partenza per stimolanti scambi diidee. Libri che parlino di famiglie, di relazioni e di conflitti, ma non solo;libri che a vostro avviso siano uno stimolo ad aprire la mente ed il cuore, libriche ci facciano sognare, ridere, riflettere e imparare qualcosa di più sulmondo e su noi stessi.
Chi desidera dare il suo contributo a questa rubrica può inviare brevirecensioni o consigli di lettura corredati di riferimenti (Titolo, Autore, Editore,n° pagine e costo) al mio indirizzo di posta elettronica: rositamarinoni@moretto.it
In attesa di ricevere le vostre segnalazioni, che spero numerose, per questonumero vi propongo la lettura di:

IL FABBRICONE, di Giovanni Testori, Oscar Mondatori, 194 pp, 7 e
In un solo libro molti temi e contesti che ci fanno riflettere su relazioni e conflitti: la travagliata storia d’amore di una giovane coppia, le ingerenze delle famiglie di origine, divise da divergenze politiche e religiose, i contrasti ideologici e sociali del vicinato. Il tutto ambientato nel micromondo di un palazzone popolare della periferia milanese, nel quale, in una dimensione corale, si intrecciano storie che parlano di illusioni, frustrazioni, nevrosi, miserie quotidiane. Alla sua uscita il libro divenne subito un best-seller, sull’onda del clamore suscitato dalla sospensione delle repliche teatrali di un’altra opera di Testori, l’Arialda, messa in scena da Visconti
L’autore fu pietra dello scandalo nella cultura degli anni sessanta, oggetto di attacchi della critica e della censura e origine di conflitti tra gli intellettuali per questa ed altre opere che andavano oltre e contro lo spirito conservatore e puritano dell’epoca.
Testori fu autore teatrale e letterario, giornalista, poeta, critico d’arte e pittore, grande animatore e provocatore della vita intellettuale milanese dei suoi tempi. Collaborò per le sceneggiature con grandi registi come Luchino Visconti, che aveva tratto dal ciclo “I segreti di Milano” di cui “Il Fabbricane” fa parte, la trama di “Rocco e i suoi fratelli”.
Nell’ottantesimo anniversario dalla nascita e decimo dalla morte lo scorso anno a Milano gli sono state dedicate numerose mostre, iniziative e rappresentazioni teatrali, tra cui quella del Fabbricone, che ha avuto luogo nel cortile dell’edificio di Novate Milanese che, con il suo scenario e i suoi abitanti, si vuole abbia ispirato l’autore.

Rosita Marinoni
cmsbateson@tiscali.it

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